storia del bassotto
In questo articolo analizzeremo la storia del bassotto e le teorie delle sue origini che possono essere ricondotte in svariate parti del mondo.
Il bassotto è una razza canina tedesca che si contraddistingue per la lunghezza nettamente superiore all’altezza: le zampe sono infatti molto tozze e corte, mentre il corpo è molto allungato.
Il bassotto è un cane di origine antichissima ma di provenienza incerta.
Cani simili sono raffigurati su alcuni monumenti dell’Egitto faraonico. In Messico e in Perù vennero ritrovate statuette di epoche molto antiche raffiguranti bassotti simili a quelli egiziani.
In origine fu selezionato per inseguire gli animali selvatici durante le battute di caccia, poiché la sua fisicità gli permette di raggiungerli nelle tane oppure nei cespugli più intricati.
Per questo motivo è conosciuto anche come Dachshund, la cui traduzione letterale indica la fusione dei termini tasso e cane.
Le origini del bassotto
I primi esemplari di bassotto risalgono addirittura all’Antico Egitto, dove sono state rivenute delle opere d’arte raffiguranti dei cani con zampe molto corte.
Questa razza canina è stata poi allevata in numerose corti reali europee, sopratutto in quella della Regina Vittoria, la quale ne era particolarmente appassionata.
In quel periodo la loro stazza era più grande rispetto a quella attuale, tanto che il peso oscillava tra i 14 e i 18 kg.
Nella sua forma attuale, il bassotto si è formato durante il Medioevo in Germania o, almeno, vi è stato perfezionato con l’intento di ottenere un cane adatto per la caccia di animali da tana, specie il tasso, da qui il nome Dachshund, composto da dachs, “tasso”, e hund, “cane”.
In Inghilterra fu introdotto dalla regina Vittoria e dal suo consorte, il principe tedesco Alberto di Sassonia, i quali fecero molto per rendere i cani popolari come animali domestici nelle case d’Oltremanica.
Per molto tempo il bassotto è stato considerato il simbolo della Germania, tanto che nel corso della Prima guerra mondiale questo cane divenne per mano dei caricaturisti inglesi l’emblema dell’odiato nemico. A causa di ciò, la sua popolarità conobbe un momento di crisi, ma al termine del conflitto mondiale l’animale tornò ad occupare un posto privilegiato nel cuore degli inglesi.